Weekly Playlist N.47 (2021)

 

Frattanto che la parte seria, posata e civile di questo splendido paese trascorreva le ultime settimane a riesumare gli spettri dello scorso inverno allo scopo di addossarne la colpa al bersaglio più vicino, qui nella bettola meno allegra del circondario ce la siamo goduta alla grandissima proprio come era nostra previsione, tra lavori di sostanza che rafforzano lo status di gente già affermata e prove eccezionali che mettono in chiaro chi saranno i prossimi a tirare il carrozzone una volta che veterani e sensazioni farlocche saranno soltanto un ricordo. Non c’è affatto necessità di ricordare la presenza tra questi ultimi del disco della settimana Tales Of Othertime”, meravigliosa e definitiva affermazione sul campo degli statunitensi Stormkeep i quali continuano a strappare consensi e aumentare il loro bacino di utenza; tuttavia una “A Journey Through Storms” piazzata in apertura fa davvero un figurone, persino per coloro che non si sono tenuti aggiornati e necessitano di un recupero in itinere prima della prossima verifica di fine mese. Nome nuovo e facce vecchie invece per i Thyrathen, ennesima incarnazione di una Grecia instancabile dal cui ventre proviene l’ora di fascino misterico di nome Thanatopsis”, cantato come ricorderanno i più svegli dagli aedi Alexandros e Necroabyssious e fuori da pochi giorni anch’esso per gentile concessione di Ván Records, convinta dal lussuoso curriculum ma pure dalla velenosa ebrezza racchiusa in “…Of Mistress Earth And Zagreus”. Accanto ai monicker freschi, l’imperioso novembre non si è risparmiato nemmeno in fatto di sonore conferme riguardo act ben conosciuti e stimati da queste parti, specie se giunti in busta chiusa dalla grande e multiforme Germania, dove il martellìo dei Dauþuz si intreccia alle riflessioni interiori dei Der Weg Einer Freiheit: Vom Schwarzen Schmied” suona esattamente come dovrebbe suonare un prodotto dei due turingi, ispirati all’ennesima potenza sulle note di “Der Bergschmied VII: Der Frevel”, mentre l’ensemble bavarese si spinge sempre oltre qualsivoglia limite per regalare al proprio pubblico una “Gegen Das Licht” da ovazione, ma solamente dopo la fine del tortuoso brano. Le chiacchiere scambiate in questo spazio ogni giovedì non possono affatto trasmettere la grandezza del mese appena dipartito, quindi voi continuate a seguire altre rubriche ben più adatte intanto che la tabella di marcia ci propone un altro paio di favolose anteprime, a cominciare dal ritorno del buon Swartadauþuz con Bekëth Nexëhmü e Muvitium; entrambi i progetti dell’intrepido svedese usciranno con nuovi full-length in data 12 dicembre ma tra i due preferiamo dare spazio ai meno noti Muvitium del terzo Under Vemodets Töcken…”, introdotto da “Nattiden Vagga… I Stillhet De Afvlidnas Minne…” casomai vi servisse sapere cosa piace combinare al Nostro coi suoi numerosi giocattoli sonori. Al florido sottosuolo svedese a base di marciume dop contribuisce ormai da tempo e con esiti di prim’ordine anche Shadow Records, che dopo svariate sorprese può permettersi di giocare a carte scoperte annunciando in pompa magna e col giusto anticipo la seconda spedizione punitiva degli Ultra Silvam. I necrofori di Malmö, dei quali attendiamo ancora con un misto di speranza e rassegnazione la discesa in Italia il prossimo marzo insieme agli altri pendagli da forca Misþyrming, ci tormentano intanto l’anima col pezzo omonimo estratto da The Sanctity Of Death”, sophomore record per cui noi ed il resto della gente per bene non vediamo l’ora arrivi il 25 febbraio. Novità terminate e nessuna ricorrenza inclusa in programma questa settimana, ma la sete di note distorte all’inverosimile ci spinge avanti nella ricerca di incubi su pentagramma raccolti rovistando tra i nostri ascolti estemporanei, assortiti quanto si vuole ma che non possono negarsi una capatina in Norvegia ogni tanto, che sia per rimanere stregati dalle ultime grandi stoccate ormai messe a segno nel lontano 1998 dai Dimmu Borgir oppure per sguazzare nel sangue versato da ben meno tempo dai Celestial Bloodshed: un riascolto furtivo al rinomato mini Godless Savage Garden” basta per rendere necessaria l’inclusione della storica “Hunnerkongens Sorgsvarte Ferd Over Steppene” in versione aggiornata, mentre dritta dal piccolo classico moderno Cursed, Scarred And Forever Possessed” è “Gospel Of Hate” a serrare le retrovie dopo il devastante uno-due di gas nervino e conseguenti visioni aberranti che vi aspetta verso la fine. Terza e quarta traccia a superare senza troppi problemi i dieci minuti di durata a testa, “Exitus Letalis” dei Nyktalgia e “My Love For The Stars (Cthulhu Fhtagn)” dei The Great Old Ones sono un pantano impossibile da superare senza lasciarvi una parte della propria sanità psicofisica; ergo anche se siete estimatori dei rispettivi debutti Nyktalgia” ed Al Azif” il consiglio è di non abbandonare il sentiero e procedere lentamente senza mai chiudere gli occhi. Potreste non sapere cosa avrete di fronte quando vi toccherà riaprirli.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Stormkeep“A Journey Through Storms” (from Tales Of Othertime”, Ván Records 2021)

2. Thyrathen“…Of Mistress Earth And Zagreus” (from Thanatopsis”, Ván Records 2021)

3. Dauþuz“Der Bergschmied VII: Der Frevel” (from Vom Schwarzen Schmied”, Amor Fati Productions 2021)

4. Der Weg Einer Freiheit“Gegen Das Licht” (from Noktvrn”, Season Of Mist Records 2021)

5. Muvitium“Nattiden Vagga… I Stillhet De Afvlidnas Minne…” (from Under Vemodets Töcken…”, Purity Through Fire Productions 2021)

6. Dimmu Borgir“Hunnerkongens Sorgsvarte Ferd Over Steppene” (from Godless Savage Garden” (EP), Nuclear Blast Records 1998)

7. Ultra Silvam“The Sanctity Of Death” (from The Sanctity Of Death”, Shadow Records 2022)

8. Nyktalgia“Exitus Letalis” (from Nyktalgia”, No Colours Records 2004)

9. The Great Old Ones“My Love For The Stars (Cthulhu Fhtagn)” (from Al Azif”, Les Acteurs De L’Ombre Productions 2012)

10. Celestial Bloodshed“Gospel Of Hate” (from Cursed, Scarred And Forever Possessed”, Debemur Morti Productions 2008)

Michele “Ordog” Finelli

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